I disturbi depressivi sono caratterizzati da un'alterazione dell'umore, nel senso della riduzione del tono emotivo, normalmente sperimentato in modo più o meno persistente lungo un continuum che va dalla tristezza alla felicità. Nei disturbi depressivi si possono presentare periodi più o meno protratti di umore depresso/triste.
Nei casi più gravi i disturbi possono essere associati a manifestazioni psicotiche, con alterazioni importanti del pensiero.
Il disturbo depressivo maggiore è caratterizzato dalla presenza di umore depresso, anedonia, cioè perdita di interesse o piacere nella maggior parte delle attività (mangiare, lavorare, relazioni sociali, sessualità), affaticabilità o ridotta energia, aumento o riduzione del peso, aumento o riduzione del sonno (insonnia o ipersonnia), agitazione o rallentamento psicomotorio, sentimenti di colpa o autosvalutazione esagerati, difficoltà di concentrazione, pensieri di morte o suicidio ricorrenti.
Il disturbo altera in modo davvero pesante il funzionamento della persona, sia a livello lavorativo/scolastico che relazionale. E' un disturbo della mente e del corpo, che scombina il normale funzionamento dei sistemi cognitivo, comportamentale e anche immunitario.
Essenziale uno screening medico per escludere disturbi organici che possono provocare sintomi simili a quelli della depressione (es. cancro, diabete, ipotiroidismo, ipertiroidismo, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, traumi cranici).
Esistono forme in cui i sintomi tendono a presentarsi tipicamente nella stagione invernale (depressione stagionale); forme cosiddette di "depressione doppia" in cui al disturbo depressivo persistente (vedi più avanti) si sovrappongono uno o più episodi di depressione maggiore.
Frequentemente il disturbo sorge dopo la perdita di una persona amata. Il lutto, in effetti, è un evento estremamente stressante e può contribuire all'esordio del disturbo depressivo maggiore. Nel lutto "fisiologico" si ha però un'alternanza di fasi che comprendono anche periodi di normalità e la fonte dei sentimenti di perdita è tipicamente esterna (morte di una persona) piuttosto che interna (fallimento personale).
La depressione esordisce spesso durante l'adolescenza, anche se può essere ben più precoce, arrivando ad esordire in età prescolare.
La prevalenza del disturbo depressivo maggiore aumenta significativamente nell'adolescenza e prima età adulta.
Il disturbo depressivo persistente (distimia) è caratterizzato dalla presenza di umore depresso con minime o assenti variazioni nel corso del tempo. Le persone che ne soffrono sperimentano un livello piuttosto ridotto di energia, faticano a concentrarsi, trovano complicato prendere decisioni, possiedono spesso una bassa capacità di iniziativa. Sono spesso presenti vissuti di disperazione e sensi di colpa, le persone si autoaccusano, e hanno una scarsa autostima. Sono presenti anche sentimenti di solitudine, vuoto e noia.
La sintomatologia psicologica è spesso coperta da una sintomatologia di tipo fisico, con disturbi del sonno, affaticabilità, dolori ripetitivi (mal di testa), appetito ridotto o aumentato.
Il disturbo disforico premestruale è caratterizzato da un marcato cambiamento dell'umore che inizia durante la settimana precedente l'inizio del ciclo mestruale, diminuisce rapidamente entro pochi giorni dall'insorgere del ciclo, per poi scomparire nella settimana successiva a quella di insorgenza del ciclo.
Il cambiamento dell'umore può essere contraddistinto da labilità emotiva (repentina tristezza, facilità al pianto), irritabilità e significativa conflittualità interpersonale, umore molto depresso, forte ansia. Inoltre si presentano spesso altri sintomi come la riduzione dell'interesse per le attività abituali, ridotta energia o affaticabilità, difficoltà di concentrazione, cambiamenti significativi nell'appetito, cambiamenti nel sonno-veglia, sintomi fisici come dolori articolari/muscolari, tensione/dolore al seno, sensazione di gonfiore.
Il disturbo da disregolazione dell'umore dirompente si presenta nel bambino o adolescente ed è caratterizzato da frequenti esplosioni di collera che si verificano a casa, a scuola o in altri ambienti (es. sport). Le esplosioni di collera sono determinate da stimoli stressogeni piuttosto comuni, e pertanto le reazioni appaiono sproporzionate. Le esplosioni di collera si manifestano in modo verbale (urla, linguaggio inappropriato, ecc.) e/o comportamentale (rottura di oggetti, attacchi fisici, ecc.). Tra un'esplosione di collera e la successiva il bambino/adolescente è, in modo persistente, arrabbiato o di umore irritabile.